lunedì 23 giugno 2025

Suor Mary Lembo

 

Suor Mary Lembo: “Necessario parlare di abusi, anche se non è facile”

La religiosa e psicologa africana tra le relatrici della Conferenza internazionale "Women of Faith, Women of Strength” che si è svolta nei giorni scorsi alla Gregoriana, sul tema donne e tutela. La suora ha raccontato il suo lavoro per dar voce alle consacrate in Africa vittime di violenze da parte dei sacerdoti: "Prima un totale tabù, ora è più facile parlarne e la questione viene affrontata anche nei dibattiti ecclesiali. Sostenere tutte le misure adottate per il safeguarding"
Anne Preckel – Città del Vaticano

“Women of Faith, Women of Strength”. “Donne di fede, donne di forza” è il titolo della Conferenza internazionale che si è svolta nei giorni scorsi, dal 17 al 19 giugno, presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, incentrata sui temi delle donne e della tutela. Tra le relatrici principali, suor Mary Lembo, religiosa del Togo, pioniera nella sensibilizzazione sul problema degli abusi, la quale ha affrontato la questione delle violenze subite dalle suore da parte dei sacerdoti in Africa. Psicologa e docente a Roma presso l’Istituto di Salvaguardia IADC della Gregoriana, Lembo ha scritto una tesi di dottorato sull’argomento che include anche testimonianze di vittime in cinque Paesi africani. La suora spiega che è difficile stabilire quanto sia diffuso il problema nel continente, “perché non esistono studi quantitativi”; tuttavia, questo tipo abuso – afferma - è una “realtà” che deve essere affrontata: “È un problema che richiede sostegno e incoraggiamento affinché le donne si facciano avanti, ne parlino e denuncino i casi. Anche se non è facile”.

Un incoraggiamento da Papa Francesco

Quando stava completando la sua ricerca nel 2019, il tema degli abusi sulle consacrate in Africa era una realtà nascosta. In questo contesto aveva trovato rassicurante il fatto che Papa Francesco per la prima volta ne aveva parlato pubblicamente. “Ero quasi allo stremo, non era facile parlarne. Così le sue parole sono state un incoraggiamento per me a continuare. Questi abusi sono una realtà che dobbiamo affrontare nella Chiesa, affinché la Chiesa viva nella verità”.

Sempre nel 2019 si è svolto in Vaticano il primo vertice internazionale sulla tutela dei minori. Poco dopo, Papa Francesco ha emesso nuove norme per combattere gli abusi sessuali sui minori e sulle persone vulnerabili. Nel documento “Vos estis lux mundi”, il termine “persona vulnerabile” ha incluso anche gli adulti la cui volontà o “capacità di resistere all'offesa” è limitata.

Realtà nascosta

Suor Lembo ha impiegato anni per trovare un numero sufficiente di vittime per la sua ricerca, disposte a condividere le proprie esperienze. Non perché le vittime siano poche, ma perché la paura e la vergogna impediscono a molte donne di confidarsi con qualcuno. Nella chiesa e nelle società africane non si parla quasi mai di sessualità, spiega la religiosa: per quanto riguarda “le religiose consacrate a Dio e considerate sante”, l'argomento è un grave e doppio tabù.

Su richiesta delle stesse vittime, suor Lembo non ha citato i nomi o i Paesi di origine delle suore che hanno subito abusi: “Avevano paura di ciò che sarebbe accaduto a loro, alle loro famiglie, alla loro congregazione e persino alle loro comunità. Parlando con me, hanno rischiato tutto per aiutare altre donne. Quindi niente nomi, devo rispettarle”.

Capire il contesto

Suor Lembo durante le interviste ha sentito parlare di “vari tipi di abuso in relazione all’accompagnamento spirituale”. Inizia tutto, molte volte, con l’abuso di potere, “perché c’è una relazione asimmetrica tra la persona che fornisce la consulenza e la persona che chiede la guida spirituale o la confessione”. Alcuni sacerdoti avevano sfruttato anche la dipendenza economica delle suore “per esercitare pressioni, stabilire o forzare contatti sessuali”. Le vittime hanno raccontato alla psicologa anche di abusi fisici e spirituali.

Suor Mary sottolinea inoltre un altro aspetto importante e, cioè, il fatto che nessuna delle religiose abusate aveva intenzione di violare i propri voti. Gli autori di abusi spesso esercitano una pressione psicologica sulle loro vittime, manipolano o scavalcano la loro volontà; in tali circostanze non solo bambini ma anche adulti, soprattutto in condizioni fragili, possono diventare vittime. Ciò è favorito anche dallo sfruttamento del lavoro e dalla dipendenza dai sacerdoti. Con il suo lavoro di sensibilizzazione suor Lembo vuole contribuire pertanto a migliorare la formazione di seminaristi e delle religiose. Perché se si conoscono le circostanze degli abusi, è possibile cambiarle.

Segnali positivi in Africa

Suor Lembo evidenzia con soddisfazione il fatto che oggi parlare di questo argomento in Africa è più facile rispetto a qualche anno fa. Anche altre suore africane hanno iniziato a portare il tema nel dibattito ecclesiale, che comincia ad ampliarsi. Recentemente alla Conferenza dei Superiori Maggiori dell’Africa e del Madagascar (COMSAM) in Zambia è stato chiesto che la Chiesa africana intervenga sul problema con trasparenza e giustizia. La COMSAM è una confederazione istituita dal SECAM (l’Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa e del Madagascar) e lavora in stretta collaborazione con il Dicastero vaticano per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Inoltre, quest'anno, per la prima volta, le rappresentanti degli ordini religiosi femminili africani sono state invitate a rappresentare i loro interessi direttamente all’Assemblea generale del SECAM. E negli ultimi anni molte Conferenze Episcopali africane hanno emanato o reso più severe le linee guida per la protezione dei minori e stanno sensibilizzando i sacerdoti e gli operatori pastorali sul tema degli abusi. Questo costituisce una buona base per agire anche contro gli abusi delle religiose. “Dobbiamo andare avanti e sostenere tutte le misure adottate dalla Chiesa nell’area del safeguarding”, chiosa suor Mary Lembo, “è un processo”.


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